Myrtis
di L. Seizani
Myrtis
Una figlia d'Atene
Ho scritto questa poesia quando studiavo all' Universita di Salonicco.
Forse perche ero anch'io una figlia d' Atene, l'ho sempre amata questa poesia. Cosi nel 1990 ho deciso di includerla nel mio secondo volume di poesie intitolato "Cortes e Pisarro", un piccolo libro pubblicato da "Domos" solo per i miei amici.
Il poema risuona delle mie impressioni che erano ancora molto fresche, da una visita, forse la prima, al Ceramico, il cimitero dell' antica Atene.
MYRTI
Il tuo viso mi piace
Cosi come mi guardi dallo specchio
I tuoi capelli di un' altra epoca
Quello che scrivi
La tua mente
Dimenticata nella nebbia, nel passato
Ti sei piegata per guardar te stessa nell' acqua
Cosa hai visto, Narciso?
Non eri innamorata di te stessa
Eri cosi pallida e stanca
Cosi rinnegata
Sul Corso delle Tombe a Ceramico
Hai visto una bella rappresentazione di Hegeso
E del ricco Dexileo, un cavalliere morto troppo giovane
Un toro splendido
Gettava la sua ombra
E tu hai camminato verso Eridano
Che sorgeva da Lycabetto
Ma e oggi soltanto una palude
La nebbia del passato ti ha preso
Ti ha ravvolta nel suo velo
Nomi che si trovano nel Senofonte
E il sole che batte senza pieta
Su vivi e morti, lo stesso
Il tuo viso mi piace
Perduta adesso nella polvere del Galassia
No, non cacciar la polvere
Ci sara anche per te
Una stele in Ceramico
Per la tua vita di un' altra epoca
Salonicco, 8 Marzo 1983
Oggi e Aprile del 2010. 27 anni sono passati. Qualche giorno fa, i giornali in Grecia hanno annunciato la ricostruzione del viso di Myrtis. Era una fanciulla morta di peste nel 430 a.C.
Dr.Manolis I.Papagrigorakis della Facolta d'Odontoiatria dell'Universita di Atene, era il responsabile di quel lavoro difficile.
Insieme ai suoi colleghi, ha "risuscitato" Myrtis, la stessa " Myrti" della mia poesia. La mia cara amica e compagna di scuola, Dina Tiniakos, patologa e Professore Associato all' Universita di Atene, ha spedito la mia poesia al Dr.Papagrigorakis, e lui l'ha usata nella sua introduzione quando ha presentato il viso di Myrtis al pubblico di Atene.
Vorrei ringraziarli tutti e due per la gloria inaspettata che hanno offerto alla mia poesia.
Mi sorprende spesso come la poesia si collega con la scienza.
Oppure, come Dr. Papagrigorakis ha scritto in una e-mail che mi ha inviato, "le idee dei poeti vengono prima".
L. Seizani