Inabile al servizio militare ma buono a far il pittore

Di Ernst Ludwig Kirchner non conoscevo niente. Quando i miei amici mi hanno proposto di andare a vedere una retrospettiva dei suoi quadri, ho detto di si. Davanti alle prime opere mi pareva di vedere quadri di Matisse, Picasso, Gauguin. Peró Kirchner li aveva incorporati tutti in maniera unica nella sua pittura, le sue incisioni e le sue sculture. Il numero delle opere é impressionante e indica che l’artista ha trascorso varie fasi fino ad arrivare all’ultima, la più moderna a eccezione del “Piano”, la meno significativa secondo me.

Quella spiaggia del sogno dov’era?
Un gruppo dei suoi quadri rappresenta una compagnia di giovani che passano le loro vacanze su un’isola del Mare Baltico. Kirchner e gli altri artisti con i quali aveva formato un gruppo artistico importante per il movimento espressionista, chiamato “Ponte” (Die Brücke) passarono su quella spiaggia diverse estati. Le loro ragazze (che furono anche i loro modelli), nude e spensierate, nuotano come se fossero le uniche persone sulla terra, una tribú sconosciuta al mondo civilizzato. Quelle opere erano incantevoli, non era facile lasciarle e andare avanti, piuttosto quando abbiamo saputo che furono gli ultimi momenti lieti del pittore prima di arruolarsi per la Prima Guerra Mondiale. La guerra con la sua crudeltá ha colpito Kirchner, il quale ha sofferto di una severa depressione. L' isola di Fehmarn era lí che Kirchner e i suoi amici avevano cercato un modo di vita naturale, si erano lasciati all’amore e alla sensualitá? Dov’era quel paradiso perduto dove ognuno di noi vorrebbe vivere almeno per qualche giorno? Forse non é esistito veramente, comunque Kirchner ci regala un'occhiata furtiva e ci permette di sognare.

Le bambine dello studio
Quasi nello stesso periodo lui dipinge alcune bambine che frequentano lo studio degli artisti del “Ponte” e posano per loro. Sembrano tanto innocenti in certi quadri e tanto furbe in altri. Leggendo il modo di vita di Kirchner e compagnia, pensiamo al peggio. I quadri rappresentano Marzella e Fränzi all’inizio dell’adolescenza, circolare tra i pittori con un fiocco sui loro capelli lunghi, a volte portando un vestitino e a volte nude ma senza dimostrare i genitali. No, non c’é mai un accenno al male. D'altra parte c’erano anche le loro ragazze del cabaret, anche loro modelle che posano sempre sfrontatamente e vivono insieme a loro una vita boheme.

La doccia dei soldati
E il sogno finisce con l’inizio della Prima Guerra Mondiale, “La grande guerra”. Sebbene fosse arruolato volontariamente, Kirchner fu colpito da un esaurimento nervoso e fu considerato inabile al servizio militare. Passa gli anni successivi in cliniche tedesche e svizzere. Le immagini della guerra lo perseguono e crea un quadro molto intenso, la doccia commune dei soldati. E' molto allarmante vedere i corpi nudi e magri dei soldati che si affollano a lavarsi sotto l’ispezione del loro capo. Dopo venne un periodo di “narcosi”, di languore nelle Alpi, il periodo della cura, dipinge scene di montagna, baracche di legno e peccore ma il passato non é cancellato né la depressione debellata né l’abuso di droghe, non é cancellato il suo carattere autoritario, cio' che diventó la causa della separazione dai suoi compagni del “Ponte”. L’unico punto stabile nella sua vita é la sua amata Erna Schilling che non lo lascierá mai.

Prostitute e vedove
Continua a nascondersi in Svizzera per fuggire la minaccia della guerra, continua a creare e ad essere famoso nella sua patria. Una serie di opere anticipano, con scene nelle strade di Berlino, la sua identitá artistica. Queste sono le sue opere più forti, con le prostitute alte e magre che camminano inseguite da file di uomini; donne vestite di nero, vedove degli ufficiali della Prima Guerra Mondiale immortalate in silografie impressionanti. Le mie parole non sono capaci di descrivere queste opere, ma é lí che possiamo capire che Kirchner appartiene alla corte dei grandi creatori, insieme a un altro tedesco, Otto Dix e al norvegese Edvard Munch.
Il nazismo, peró, non ebbe la stessa idea e l’ha messo nella categoria degli “artisti degenerati” e ha chiesto la sua espulsione dall’Accademia delle Belle Arti di Berlino. 639 opere sue che si trovavano in musei statali tedeschi, vennero sequestrate e poi distrutte o vendute. Questi fatti insieme ai problemi psicologici persistenti, l’hanno spinto al suicidio. Ha chiesto dalla sua cara Erna di seguirlo ma questa volta non ha ottenuto ascolto.

La retrospettiva delle opere di E.L.Kirchner (1880-1938) al Museo Städel di Francoforte ha avuto luogo dall’Aprile al Luglio 2010.